Prof. Massimo Vergine
Primario UOC Chirurgia della mammella Policlinico Umberto I Roma
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Breve guida al referto della biopsia per carcinoma della mammella
Referto istopatologico del carcinoma mammario - risultato e breve guida al referto istologico di un agobiopsia alla mammella
- A cosa serve l'agobiopsia ai fini della diagnosi e terapia del tumore del seno? Quali sono i tempi di attesa per il risultato della biopsia ?
Se hai ritirato il referto di una biopsia e vuoi sapere qualcosa in più sull'esame istologico puoi leggere in questa pagina alcune informazioni in merito.
Per maggiori informazioni puoi anche scrivere una mail all'indirizzo che troverai in fondo alla pagina.
L'agobiopsia ha due finalità: identificare precocemente lesioni benigne rispetto a lesioni sospette o francamente maligne, prevenendo ritardi diagnostici; evitare nei casi di patologia francamente benigna un inutile intervento chirurgico.
La biopsia mammaria, eseguita come “core biopsy” o come VABB (Vacuum Assisted Breast Biopsy) sotto guida ecografia o sotto guida mammografica, produce dei piccoli frustoli di tessuto che vengono studiati e classificati:
B1 indica un tessuto mammario perfettamente normale (evento rarissimo) ovvero un prelievo inadeguato. Inadeguato sottintende che l’aspetto istologico del campione non corrisponde alla valutazione strumentale fatta, ovvero non la giustifica.
Ciò può accadere per varie ragioni ma soprattutto si verifica in caso di VABB su microcalcificazioni qualora esse non siano evidenti nei frustoli.
In questi casi il clinico deve rivalutare il caso per rendersi conto se effettivamente il prelievo fatto corrisponde all’area “sospetta” o meno.
B2 identifica un campione adeguato (cioè con caratteristiche istologiche che giustificano il quadro clinico-radiologico) riferibile a lesioni di natura assolutamente benigna. In caso di reperto mammografico con microcalcificazioni queste devono essere evidenti nel tessuto e tali da giustificare il loro rilievo strumentale.
B3 indica una lesione “atipica” ovvero con caratteristiche citologiche e/o strutturali diverse dall’ampio pattern che può essere rappresentativo di una lesione francamente benigna ed identifica un “fattore di rischio” per carcinoma.
Corrisponde di fatto ad una lesione “verosimilmente benigna”, ma meritevole di una più approfondita indagine istologica (possibile intervento chirurgico) o, a seconda delle caratteristiche, di un più accurato controllo e monitoraggio, a discrezione del clinico senologo.
B4 definisce una lesione molto sospetta morfologicamente “verosimilmente maligna” in casi in cui per alterazioni artefattuali, scarsità dei reperti o altro il campione in studio è molto sospetto per un tumore maligno ma non può essere valutato con certezza. Questi casi vanno all’intervento chirurgico che consentirà un’adeguata definizione della lesione.
B5 indica un carcinoma franco, in situ (ovvero non ancora infiltrante lo stroma), oppure infiltrante. Distinguono le due situazioni le sigle B5a (carcinoma in situ) e B5b (carcinoma invasivo). B5c viene utilizzato in casi ove si ha un sospetto di infiltrazione tessutale ma per ragioni diverse questo non è definibile con certezza.
Il referto istologico di un intervento al seno è predisposto per essere utilizzato dai medici e dagli operatori della sanità e, per questo, utilizza un linguaggio tecnico che risulta di difficile comprensione per i non addetti ai lavori. Nonostante le informazioni ricevute spesso le pazienti ed i loro famigliari si trovano quindi in difficoltà di fronte a di termini e sigle che risultano del tutto estranei alla loro quotidianità.
Questa sezione del sito ha lo scopo di aiutare ad interpretare quelle voci che, per la loro importanza clinica e prognostica, fanno parte integrante di tutti i referti anatomo-patologici.
Le notizie riportate non sono però sufficienti per poter esprimere giudizi prognostici dei singoli casi ne per valutare l’adeguatezza di eventuali terapie in atto.
Il referto istologico include una descrizione macroscopica del pezzo operatorio, una microscopica (in realtà si tratta della diagnosi) e la determinazione di alcuni parametri prognositci e caratteristiche biologiche del tumore.
Descrizione macroscopica del pezzo operatorio
La prima parte del referto riporta una accurata e dettagliata descrizione dei pezzi chirurgici inviati al patologo per essere esaminati.
Sono descritti: il tipo di intervento che ha dato origine ai campioni (biopsia, ampia exeresi, quadrantectomia, mastectomia, ecc.), il numero, le dimensioni e il peso dei pezzi, la presenza di eventuali punti di repere posti dal chirurgo per orientare il pezzo, la descrizione macroscopica di tutte le lesioni, la sua distanza dai margini di resezione chirurgica, il numero degli eventuali linfonodi prelevati, ecc.
Tipo e grado istologico del tumore al seno
Il tumore è classificato in base al tipo di cellule da cui trae origine; le due varianti principali sono il duttale e il lobulare che si sviluppa dalle cellule delle cosidette unità duttolobulari terminali.
Se la malattia dimostra di aver acquisito la capacità di invadere i tessuti circostanti e di diffondersi al di fuori della mammella viene classificata come carcinoma (duttale o lobulare) infiltrante, per le forme non invasive si preferisce oggi utilizzare i termini di neoplasia intraepiteliale duttale (DIN) o lobulare (LIN). Un carcinoma può essere associato ad una componente intraduttale, questa concomitanza può modificare l’iter terapeutico per cui va segnalata come: assente, presente focale o presente ed estesa.
Attraverso una valutazione dell’aspetto e della forma delle cellule tumorali e di quanto nel loro insieme si discostino dalle cellule della mammella normale il carcinoma viene inoltre classificato in base al grado di differenziazione in tre categorie o gradi (ben differenziato, moderatamente differenziato e scarsamente differenziato).
Dimensioni del tumore della mammella
L’estensione della malattia viene in genere indicata in millimetri. Nelle forme multifocali (più focolai presenti nello stesso quadrante della mammella) o multicentriche (focolai plurimi in altri quadranti) tutti i focolai vengono riportate le dimensioni.
Grado nucleare (G1-G2-G3)
E’ una valutazione basata sull’esame di alcuni parametri morfologici dei nuclei delle cellule che esprime, in una scala crescente (G1,G2, G3), quanto le cellule del tumore si siano ormai diversificate da quelle della mammella normale. Più elevato è il grado maggiore è l’aggressività della malattia.
Stato dei margini di resezione
Indica se la malattia è presente sui margini di resezione chirurgica questo parametro è utile per v alutare se sia eventualmente necessario un nuovo intervento di radicalizzazione. In caso di margini positivi vengono fornite informazioni sul tipo di coinvolgimento (focale, esteso) mentre quando i margini sono liberi viene in genere indicata la distanza in millimetri tra margine e tumore.
Invasione vascolare
L’invasione vascolare è un indicatore di aggressività del tumore, indica la presenza di cellule tumorali isolate o in agregati all'interno dei vasi sanguigni e linfatici circostanti il tumore e rappresenta quindi un parametro che dovrebbe essere sempre segnalata nel referto.
Stato dei linfonodi
Nei casi in cui l’intervento abbia previsto l’asportazione dei linfonodi ascellari il referto indica il numero totale dei linfonodi esaminati e quelli risultati interessati dalla malattia. Viene inoltre specificato il tipo di coinvolgimento metastatico: micrometastasi, parziale, extracapsulare, ecc..
CARATTERIZZAZIONE BIOLOGICA DEL CARCINOMA DELLA MAMMELLA
Stato dei recettori ormonali del tumore al seno
I recettori per gli estrogeni e per il progesterone sono proteine che si presentano sul nucleo di alcune cellule tumorali nonchè delle cellule mammarie normali a cui gli ormoni sessuali si legano saldamente inducendo cambiamenti che stimolano la crescita cellulare. La determinazione dei recettori che viene espressa in termini di percentuale è quindi utile per stabilire se e quanto un tumore sarà sensibile alla terapia con farmaci, come il tamoxifene o gli inibitori delle aromatasi, in grado bloccare l’interazione fra ormone e recettore.
Espressione gene c-Erb2
IL c-Herb 2 è una proteina presente sulla membrana esterna di alcune cellule tumorali e svolge la funzione di recettore per il fattore di crescita umano dell’epidermide importante per lo sviluppo e la sopravvivenza della cellula. All’iper-espressione di questo gene che si verifica in circa il 20-30 % di tumori si associa una maggior aggressività della malattia. Per la terapia dei tumori HER2 positivi oggi è possibile utilizzare il Trastuzumab, anticorpo monoclonale, che si lega al recettore e impedisce alle proteine difettose di provocare una crescita cellulare incontrollata.
Ki 67 (indice di proliferazione)
Questo valore esprime la percentuale di cellule tumorali che hanno la potenzialita’ di duplicarsi. In generale più è alta la percentuale del Ki 67 (0-100%) del tumore più le cellule tumorali tendono ad essere aggressive.
Dove e come essere sottoposte a biopsia di una neoformazione sospetta della mammella
Se dagli accertamenti diagnostici è stata riscontrata una neoformazione che il radiologo ha considerato sospetta e meritevole di biopsia puoi contattarci e possiamo seguire direttamente il tuo caso attraverso i nostri radiologi esperti in patologie della mammella.
Sarà nostra premura inserirti in tal caso nel nostro percorso della breast unit per seguire passo passo il tuo caso clinico.
Scrivi pure una mail e ti daremo nel più breve tempo un appunatamento .
Appuntamento per visita senologica
Prof. Massimo Vergine - Chirurgo Senologo
Responsabile Unità Operativa Complessa della CHIRURGIA DELLA MAMMELLA
Docente Università "Sapienza " di Roma
Mi occupo della prevenzione e cura del tumore della mammella nell'ambito della
Breast Unit del Policlinico Umberto I di Roma
La visita senologica è il primo passo sia per una corretta prevenzione che per avere
tutte le giuste informazioni sulla terapia da seguire , seguendo le linee guida
della Breast Unit
Prenotazione Visita senologica
Il Prof. Vergine visita presso la Breast Unit del Policlinico Umberto I
esclusivamente il Lunedi (orario 8-13) - con richiesta del medico curante per visita senologica
Per l'appuntamento scrivere a massimo.vergine@uniroma1.it
lasciando un recapito telefonico e verrete ricontattate per fissare giorno e orario della visita senologica .
In alternativa chiamare al numero 0649977800
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